martes, 22 de julio de 2014

Saziarsi con poche calorie

Che vacanza è se non ti metti in ferie dal lavoro rigido e noioso (ma tanto fruttuoso) di controllare ciò che mangi? In estate “devi” pur essere libera di rilassarti: alla lunga essere sempre attenta alle caloriedemotiva e porta ad abbuffarti. Bene, è giunta l’ora di non rinunciare a qualche sfizio a tavola, agendo d’astuzia contro il peso in eccesso. Segui i nostri suggerimenti per mangiare con gusto, senza danni.

Dimezza la fame - Se arrivi a tavola con lo stomaco che brontola, il rischio abbuffata è in agguato. Meglio spezzare la fame 2 ore prima con uno spuntino leggero, come uno yogurt e mezza banana. Questo binomio ti caricherà di serotonina, un ormone del benessere che, tra l’altro controlla l’appetito e ti fa sentire più sazia.

Un altro stratagemma per tagliare le calorie? - Prima di cena mangiucchia una ciotola di pinoli: grazie al contenuto di acido pinoleico fa scattare la colecistochinina, un ormone che taglia il senso di fame. E se non hai a disposizione i semi dei pini, opta per l’olio extravergine di oliva. Versane 2 cucchiaini su un paio di crostini e avrai meno fame. Magari usa pane integrale: le sue fibre ti daranno una mano a dimagrire, persino. Però, poi, non usare altro olio a cena.

Mangia speziato - Oltre ad arricchire i tuoi piatti, curry, peperoncino, zenzero e tutte le spezie piccanti hanno un effetto collaterale piuttosto gradevole, cioè quello di non farti sentire la fame (e ti fanno pure bruciare più grassi): attivano il peptide YY, un ormone intestinale legato all’appetito. Non sai dove inserirle? Usale per condire il riso basmati: ha un indice glicemico molto più basso del nostro riso raffinato, sazia di più e ingrassa di meno.

Chi lascia la via vecchia per la nuova - In vacanza ti capita di leggere pietanze nuove nel menu? Abbandona i vecchi sapori e abbraccia una nuova avventura: un piatto con un gusto mai provato prima è più efficace sulle aree cerebrali che controllano la fame.

Aperitivo light - All’happy hour snobba gli alcolici e ordina un frullato o il più trendy smoothie (magari alle verdure, che hanno meno zuccheri della frutta). Il frullatore fa incorporare alla bibita un bel po’ d’aria, che ti aiuta a gonfiare lo stomaco e a farti sentire sazia anche se in realtà potresti mangiare ancora tre o quattro portate.

Dimagrire masticando - Un ultimo, ma fondamentale, segreto? Mastica lentamente: oltre a saziarti di più in minor tempo, metti in moto la lipolisi, il processo di scioglimento dei grassi.

Salute: le medicine da portare in vacanza

Come scegliere i farmaci più giusti da mettere in valigia per prevenire piccoli disturbi e possibili seccature che potrebbero rovinarti le ferie. Senza dimenticare la valigetta omeopatica.

Se stai per partire per le ferie, non dimenticare la valigetta dei medicinali. È utile per prevenire piccoli disturbi e possibili seccature che potrebbero rovinarti le vacanze. “E soprattutto se vai all’estero - spiega il professor Morrone - ricordati di visitare il sito del Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it) per conoscere la situazione sanitaria del Paese in cui ti recherai. Per vaccini e terapie preventive, basta recarsi all’ASL una decina di giorni prima della partenza. Se la destinazione del tuo viaggio è all'interno dell'Unione Europea, chiedi all’ASL il modulo E111, che ti darà diritto alle prestazioni mediche d'urgenza in strutture pubbliche o convenzionate. Un altro consiglio è quello di stipulare un’assicurazione sanitaria per i viaggi. Sono in genere poco costose e ti garantiranno il soccorso adeguato, soprattutto in paesi dove il Sistema Sanitario è prevalentemente privato (come negli Usa). È bene, comunque, - prosegue il professor Morrone - non esagerare. Non serve a nulla portarsi appresso una valigia colma di medicine. Bastano alcuni farmaci per far fronte alle evenienze più comuni e probabili. Anche perché i principi attivi delle medicine più utilizzate sono noti ai farmacisti di tutto il mondo. È importante, invece, conservarle in una borsa termica per evitare l’esposizione al caldo”.
Cosa portare con sé? 
Le medicine di consumo abituale:
  • È bene calcolare prima della partenza il numero effettivo di confezioni necessarie per evitare di rimanere senza.
  • Un antifebbrile come il paracetamolo, che può essere utile in caso di febbre o malessere generale.
  • Un antibiotico a largo spettro (doxiciclina) per infezioni urinarie, allagola, bronchiti...
  • Una crema antibiotica o al cortisone, utile sia per lenire gli effetti di una scottatura solare che per le punture di insetto.
  • Un antidiarroico per le infezioni intestinali (come neomicina e bacitracina, principi attivi efficaci).

lunes, 7 de julio de 2014

Come ritrovare salute e benessere alle Terme di Comano

Con l’arrivo dell’estate si pensa già alle vacanze estive e tra le tante mete di cui è ricco il nostro bel Paese, ce ne è una, lontana dal turismo di massa, che a più Sani più Belli non poteva proprio sfuggire:Comano Valle Salus.
Sarà il nome, sarà la nostra “deformazione professionale”, ma è sufficiente osservare il verde, i panorami, per sentire l’esigenza di immergerci nella natura, così che corpo e mente ritrovino in breve quell’equilibrio e quel benessere messi a dura prova dai faticosi mesi invernali. Senza contare che arrivati in questo periodo dell’anno, la necessità, ci sembra più che lecita! Allo scopo, la scelta di Comano, situata tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, non è affatto casuale: basti pensare che è l’unica candidata in Trentino Alto Adige a “Riserva della Biosfera” dell’Unesco. Il perché è presto spiegato:

  • 5 milioni di alberi per 10.000 Kg di ossigeno (per ogni ospite);
  • 17 mila ettari di verde - di cui 12.300 di bosco e 4.700 di pascolo - per 2.500 metri quadrati (per ogni ospite);
  • 26 milioni di KWh di energia pulita prodotta ogni anno da fonti rinnovabili che contribuiscono a tenere l’aria pulita.

Non semplici numeri ma una risorsa cospicua, indicativa del prezioso patrimonio ambientale della vallata. La riserva, infatti, offre un ambiente termale unico:
  • ecosistema di mezza montagna
  • clima balsamico
  • assenza di allergeni
  • setting termale
Il tutto, a garanzia di un beneficio ottenuto sì, inizialmente, dal soggiorno in questa patria delle Terme specializzata nella cura naturale della pelle, ma possibile poi da “portare a casa” grazie agli effetti duraturi del patrimonio acquisito. Specialmente se, a questi, si è affiancata un’attività fondamentale: la camminata.
Dall’unione delle preziose risorse, peculiari del territorio Comano, terme e cammino, nascono le tante proposte di villeggiatura per la stagione 2014 (dal 4 aprile al 2 novembre, con riapertura invernale dal 19 dicembre all’11 gennaio), che vi proponiamo con una gallery, panoramica, di offerte…

Ciclo mestruale: azzeriamo il dolore con la naturopatia

Sono molte le donne che soffrono durante il ciclo, una vera e propria sindrome caratterizzata da dolori crampiformi al basso ventre e alla schiena associati a cefalea, nausea, tensione addominale, senso di gonfiore e gambe pesanti. La natura dei dolori mestruali può essere diversa è va ricercata attraverso una valutazione medica, da evitare l'auto diagnosi. Tisane, decotti, estratti secchi, macerati glicerici, tinture madri, olii essenziali, quintessenze spagiriche: sono molti i rimedi omeopatici che agiscono bene sulle problematiche femminili, dalla dismenorrea alla irregolarità del ciclo. Quest'ultimo, quando è regolare, si presenta ogni 28 giorni, lo stesso periodo delle fasi lunari. Attraverso questo articolo vogliamo farvelo vivere con positività, sdoganadolo dall'essere solo portatore di cattivo umore e dolore. Vi stiamo chiedendo di cambiare anche solo per un'attimo la prospettiva e di vedere il ciclo mestruale come una possibilità per eliminare ogni mese un po' delle tossine e, attraverso i mesi, liberarsi anche delle eventuali "negatività" ad esso legate. Da questo punto di vista la periodicità del ciclo femminile diventa quello che è: una eliminazione positiva. Questa consapevolezza non elimina i fastidi che il ciclo provoca e che, a volte, sono davvero limitanti. E' fondamentale per la donna ricontattare l'energia che è dentro di lei per vivere il ciclo mestruale in armonia, tranquillità e in salute. Il potere femminile risiede nell'addome, nelle emozioni e nella creatività. La sindrome premestruale si manifesta ciclicamente nei giorni che precedono il flusso mestruale con ritenzione idrica, aumento della tensione mammaria, gonfiore addominale, depressione, irritabilità, insonnia. La variante, con  sintomi psichici più gravi, è stata definita come disturbo disforico premestruale.  È la conseguenza di diversi squilibri ormonali (bassi livelli di progesterone nella fase luteale, iperprolattinemia latente o manifesta, alterazione dell'attività dell'aldosterone), carenze nutrizionali di magnesio, stress.

Evitate il fai da te, e assumete farmaci e fitoestratti sempre dopo il consulto di un medico o di un professionista. Vediamo, quindi, quali sono i disturbi legati alle alterazioni del mestruo:
  • amenorrea;
  • irregolarità mestruali;
  • dismenorrea;
  • menometrorragia.
Amenorrea: assenza di mestruazioni o la loro irregolare interruzione. Si distingue in primaria, caratterizzata dal mancato inizio delle mestruazioni, e secondaria in cui si ha l'interruzione del mestruo dopo il regolare inizio all'epoca della pubertà.
La menorragia è la comparsa del mestruo a intervalli regolari ma con perdita di sangue eccessiva, per quantità e durata.
La metrorragia è un'emorragia uterina al di fuori del periodo mestruale, a intervalli irregolari.
La dismenorrea o algomenorrea è una sindrome dolorosa, ritmata dal mestruo. Può manifestarsi nei giorni che precedono il flusso, nel primo giorno del mestruo o durante il flusso mestruale.

I Fitogemmoterapici utili 
Lampone M.G.
Utile in caso di amenorrea primaria e secondaria, irregolarità mestruale e dismenorrea e sindrome iperfollicolinica (ritenzione idrica, irritabilità, acne). Il preparato è efficace in tutte le manifestazioni della SPM (sindrome premestruale): tensione mammaria dolorosa, alterazioni dell'umore, trattenimento dei liquidi. Ha proprietà riequilibranti endocrine, spasmolitiche ed è un tonico uterino. La fragarina induce il rilassamento del miometrio.

Angelica Archangelica T.M.
L' angelica è un amaro aromatico spasmolitico, ottimo antinfiammatorio. Molto utile per alterazioni del mestruo quali dolori ed insufficienza. In corso di trattamento con Angelica occorre evitare l'esposizione solare prolungata, date le proprietà fotosensibilizzanti delle furocumarine, specialmente nelle persone di carnagione chiara.

Alchemilla
Alchemilla vulgaris, o erba stella, è conosciuta per la sua azione elettiva sull'organismio femminile. Ottima per dismenorree e mestruazioni abbondanti. Utilizzata soprattutto sotto forma di tisana.

Calendula o Fiorrancio (calendula officinalis)
Utilizzata sia in tintura madre che in taglio tisana, ha proprietà coleretiche regolatrici del  flusso mestruale e calmante dei dolori. Ottimo antinfiammatorio, la tradizione popolare ne riconosce la proprietà di ripristinare o normalizzare il flusso mestruale ed attenuare il dolore della dismenorrea.

Vitex Agnus - Castus o Agnocasto
Sedativo generale genitale, molto utile per la SPM. L'agnocasto è indicato nel trattamento delle irregolarità mestruali, della sindrome premestruale e dell' iperprolattinemia. La sua efficacia è dovuta all'attività dopaminergica che inibisce la secrezione di prolattina e all'attivazione delle betaendorfine nella fase luteale.

Salvia officinale T.M.
Regolarizza il flusso mestruale, attenua le reazioni dolorose e facilita l'avvio del ciclo mestruale. Inoltre, attenua le vampate di calore tipiche della menopausa. In virtù della sua attività ormonale di tipo estrogenico è stata definita “estrogeno vegetale “. 

Come ritrovare benessere con la corretta respirazione

Respirare usando bene il diaframma, il più importante muscolo respiratorio, significa agire quotidianamente con un benefico massaggio su cuore, stomaco e intestino. Così combatti lo stress e ritrovi benessere e buonumore. Utilizzando semplici tecniche respiratorie, puoi risvegliare il tuo metabilismo, calmare la mente o addirittura intensificare la pratica sportiva. Bastano davvero 5-10 minuti ogni giorno, che puoi facilmente ricavare nell’arco della tua giornata impegnata.
La respirazione “diaframmatica”
La respirazione “diaframmatica” è di vitale importanza per il benessere psicofisico “Beh! - penserai tu - io respiro tutti i giorni, che sarà mai?”. Ma respirare è un gesto così naturale, che spesso lo facciamo male. È un ossimoro, vero, ma anche sportivi assidui sottovalutano la respirazione, vanificando parte dell’allenamento. La profonda sinergia che esiste tra l’attività respiratoria e quella cardiaca, e tra alveoli polmonari e sangue, significa che “respirare bene” fa “funzionare bene” l’apparato muscolare. Di conseguenza, ottimizza l’attività sportiva. Il perché è presto spiegato: il sangue (emoglobina e globuli rossi) trasporta l'ossigeno a cellule, organi e muscoli.

Schiena eretta e pancia piatta
Il diaframma è un muscolo profondo, una sorta di cupola situata tra costole, sterno, addome e vertebre. Come per tutti i muscoli, la sua manutenzione è l’allenamento. Bastano pochi e semplici movimenti, per l’efficienza del diaframma, e per favorire l’ossigenazione dei tessuti. Cinque minuti di esercizi di respirazione già aiutano a correggere la postura. Durante l’inspirazione, il diaframma esercita una trazione sulle vertebre lombari. Nell’inspirazione forzata, la trazione percorre tutta la colonna fino alla nuca, interessando i muscoli spinali. Quindi la respirazione diaframmatrica allevia il mal di schiena, perché ti insegna la postura corretta. Inoltre aumenta l’elasticità, riducendo la pressione sugli organi interni e favorendo l’afflusso del sangue al cuore. 
L’innalzamento/abbassamento del diaframma indotto dalla respirazione ti dà un maggior controllo addominale, ossigena i muscoli addominali e appiattisce la pancia. Se non ti interessa l’aspetto sportivo, rammenta che saper usare il diaframma è utile a prevenire l’ernia iatale, migliora la circolazione, concorre all'evacuazione dell'intestino, agevola il rilassamento e aiuta durante il parto.
Ti consigliamo due esercizi di base, da fare al mattino e la sera prima di coricarti. Non ti servono nemmeno attrezzature particolari. Sono sufficienti abiti non costrittivi, una sedia o un tappeto. Ma prima cerchiamo di capire in cosa consiste questa particolare respirazione.

Dialisi: la terapia per i reni che si ammalano

Complici l’allungamento della vita media e un’alimentazione troppo ricca di carne, sale, zuccheri e grassi, oltre che esagerata da un punto di vista delle calorie, oggi la salute dei reni è un’emergenza. Aggravata dalle diagnosi tardive, tanto che nel 25% dei casi di dialisi non è possibile individuare la malattia che ha causato il danno. “La malattia renale colpisce 6 milioni di italiani ed è in continuo aumento”, spiega a più Sani più Belli il professor Capasso. “Oggi le persone in dialisi sono 45 mila, mentre 10 anni fa erano 37 mila, con una crescita del 22% (in aumento soprattutto dopo i 65 anni)”. In Italia, con le cure siamo all’avanguardia, al punto che la mortalità dei pazienti dializzati è di 13 casi ogni 100 pazienti all’anno, tra le più basse in Europa (inferiore anche a quella degli Stati Uniti e del Canada). 



Sempre più trapianti 
Ancora più impressionanti le cifre dei trapianti di reni: 17 mila persone, che nel 2000 erano 9500, con una crescita del 78,9%. È in aumento, in particolare, il trapianto di rene da vivente: più 13% rispetto al 2011, inbase ai dati del Centro nazionale trapianti.

Diagnosi precoce
“La diagnosi precoce è fondamentale, perché quando iniziano i primi sintomi la funzione renale è già molto ridotta” conferma il professor Capasso. “Al contrario, se la diagnosi è precoce, le cure farmacologiche possono essere molto efficaci, la guarigione è frequente e, in ogni caso, l’evoluzione della malattia può essere sensibilmente rallentata. Basta tenere d’occhio la pressione arteriosa tutti i mesi (la malattia renale si accompagna a ipertensione), una volta all’anno sottoporsi a un semplice esame dell’urine, tenendo d’occhio la perdita di proteine e globuli rossi, e al dosaggio della creatinina sierica negli esami del sangue. Se c’è qualche alterazione sospetta, anche in assenza di altri sintomi fisici, il medico prescrive un’ecografia renale per approfondire la situazione. Individuare prima possibile una malattia dei reni può salvare la vita anche da una patologia cardiovascolare: infarto e ictus sono fino a 30 volte più frequenti in chi ha una funzione renale ridotta, anche senza sintomi (quindi in fase precocissima), rispetto a chi non ha questo problema”.

Si può risparmiare
La diagnosi precoce rappresenterebbe un vantaggio enorme per la salute di ciascuno di noi, ma anche un risparmio per il SSN. Ogni anno 9 mila nuovi pazienti arrivano alla dialisi, e ciascuno costa alla sanità pubblica oltre 50mila euro all’anno. Rinviare anche di un solo anno il ricorso alla dialisi, con diagnosi precise e trattamenti tempestivi, significa 450 milioni di euro di risparmio globale.

Salute: novità per la pelle dei pazienti oncologici

Con la collaborazione della Professoressa Maria Concetta (Pucci) Romanodocente di terapie speciali dermatologiche dell’Università Tor Vergataresponsabile del servizio dermatologico Asl ROMA C e dell’ambulatorio di dermatologia in oncologia dell’Az. Osp. San Camillo Forlanini di RomaVicepresidente SKINECO (Associazione Internazionale di Dermatologia Ecologica; Presidente dell’associazione “Il corpo ritrovato”, fondata tre anni fa con la collega Gabriella Fabbrocini, professore associato  di Dermatologia all’Università di Napoli Federico II. L’associazione ha all’attivo già numerosi convegni e pubblicazioni scientifiche d’interesse internazionale.
Non si tratta di intervenire su un inestetismo. Né soltanto dell’esigenza di alleviare i sintomi delle patologie cutanee. Quello che i dermatologi, membri dell’associazione “Il corpo ritrovato”, hanno intenzione di realizzare è un compito ben più arduo: prevenire e curare l’insorgere di tossicità della pelle nel paziente che si sottopone a terapie oncologiche. Per farlo, sono stati creati degli ambulatori dedicati. Qui l’attenzione, in sinergia con i medici oncologi, è rivolta in primo luogo alla scelta dei farmaci usati nel percorso di cura. Visto che il problema parte soprattutto da lì.

Gli antitumorali
Da 40 anni a questa parte, lo studio di nuove molecole nella ricerca farmaceutica ha permesso passi da gigante nella lotta al cancro. Se negli anni ’60 la lista dei chemioterapici era ridotta, oggi il numero dei diversi medicinali sfiora quota 170. A fare la differenza, negli ultimissimi anni sono stati i farmaci biologici. Questi prodotti colpiscono con maggiore precisione le cellule bersaglio tumorali, attraverso un’azione di blocco dei fattori di crescita. Vengono somministrati dopo un’accurata analisi genetica, tant’è che siamo in grado di parlare di terapie personalizzate perché studiate sul singolo individuo. Tuttavia “la terapia biologica ha un handicap alla base – commenta la professoressa Maria Concetta Romano, responsabile del primo ambulatorio dedicato alla dermatologia in oncologia, attivo al San Camillo di Roma - perché il fattore di crescita che viene inibito è presente anche nella pelle. La conseguenza è un danno a carico della barriera cutanea che perde velocemente il suo equilibrio generando problemi classificati sotto il nome di diverse patologie: dalle lesioni di unghie e capelli, al rash, dalle infiammazioni alla follicolite”.

Un diverso tipo di approccio
Le finalità che l’associazione “Corpo ritrovato” vuole portare avanti toccano un aspetto innovativo nell’ambito delle cure anti cancro. Con la loro attività gli specialisti credono in un differente approccio alle cure: chi è affetto da neoplasia deve credere nella guarigione, senza rassegnarsi al dolore o alle reazioni che le terapie possono provocare. Il lavoro, la ricerca e, se vogliamo, la grande sensibilità dimostrata dai medici, ha come scopo finale la guarigione della persona che non si può dire completa se il benessere psicofisico risulta devastato da menomazioni o malattie cutanee invalidanti. Il messaggio di speranza trasmesso da questi medici è che, nel futuro, perdere i capelli, le unghie, o subire lesioni e infiammazioni non debba più essere il prezzo necessario pur di sopravvivere al cancro. Il corpo è il nostro motore. Il biglietto da visita nella società. Gli effetti delle cure che lo debilitano non sono caratteristiche secondarie e meritano di essere affrontate.

Scoperta una molecola che fa scoppiare le cellule del cancro

Uccidere le cellule tumorali "ubriacandole", questa l'intuizione dei ricercatori dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano. In particolare, gli esperti hanno usato una molecola che intossica le cellule del tumore della tiroide e le costringe a "bere" liquidi fino a scoppiare. La scoperta è stata pubblicata su Oncotarget e presentata al congresso mondiale della European Association for Cancer Research di Monaco




Grazie ai fondi dell'Airc - La ricerca è stata finanziata dall'Associazione italiana ricerca sul cancro. Gli scienziati hanno scoperto che la molecola chiamata miR-199a-3p, in genere presente a bassi livelli nel carcinoma della tiroide, se viene reintrodotta è in grado di intossicare le cellule tumorali. 

Le cellule tumorali muoiono in massa - I ricercatori spiegano: "La sua produzione porta le cellule del tumore a riempirsi di liquido extracellulare fino a scoppiare, causandone una morte in massa". 

Maria Grazia Borrello, a capo del team di ricerca, precisa: "Questo risultato è d'interesse sia per i pazienti con carcinoma papillare della tiroide, sia in generale per terapie antitumorali innovative. Il carcinoma papillare della tiroide è in costante crescita e, sebbene generalmente sia associato a una buona prognosi dovuta alla risposta positiva ai trattamenti chirurgici o con radioterapia, il 10% dei casi presenta una malattia progressiva e resistente alle terapie tradizionali. La molecola miR-199a-3p rappresenta quindi una potenziale strategia terapeutica".

L'esperta aggiunge: "Inoltre, essendo le cellule tumorali frequentemente resistenti all'apoptosi, e cioè alla morte programmata delle cellule, l'identificazione di un meccanismo alternativo per indurre questa morte è di sicuro interesse anche per altre patologie tumorali".