lunes, 7 de julio de 2014

Dialisi: la terapia per i reni che si ammalano

Complici l’allungamento della vita media e un’alimentazione troppo ricca di carne, sale, zuccheri e grassi, oltre che esagerata da un punto di vista delle calorie, oggi la salute dei reni è un’emergenza. Aggravata dalle diagnosi tardive, tanto che nel 25% dei casi di dialisi non è possibile individuare la malattia che ha causato il danno. “La malattia renale colpisce 6 milioni di italiani ed è in continuo aumento”, spiega a più Sani più Belli il professor Capasso. “Oggi le persone in dialisi sono 45 mila, mentre 10 anni fa erano 37 mila, con una crescita del 22% (in aumento soprattutto dopo i 65 anni)”. In Italia, con le cure siamo all’avanguardia, al punto che la mortalità dei pazienti dializzati è di 13 casi ogni 100 pazienti all’anno, tra le più basse in Europa (inferiore anche a quella degli Stati Uniti e del Canada). 



Sempre più trapianti 
Ancora più impressionanti le cifre dei trapianti di reni: 17 mila persone, che nel 2000 erano 9500, con una crescita del 78,9%. È in aumento, in particolare, il trapianto di rene da vivente: più 13% rispetto al 2011, inbase ai dati del Centro nazionale trapianti.

Diagnosi precoce
“La diagnosi precoce è fondamentale, perché quando iniziano i primi sintomi la funzione renale è già molto ridotta” conferma il professor Capasso. “Al contrario, se la diagnosi è precoce, le cure farmacologiche possono essere molto efficaci, la guarigione è frequente e, in ogni caso, l’evoluzione della malattia può essere sensibilmente rallentata. Basta tenere d’occhio la pressione arteriosa tutti i mesi (la malattia renale si accompagna a ipertensione), una volta all’anno sottoporsi a un semplice esame dell’urine, tenendo d’occhio la perdita di proteine e globuli rossi, e al dosaggio della creatinina sierica negli esami del sangue. Se c’è qualche alterazione sospetta, anche in assenza di altri sintomi fisici, il medico prescrive un’ecografia renale per approfondire la situazione. Individuare prima possibile una malattia dei reni può salvare la vita anche da una patologia cardiovascolare: infarto e ictus sono fino a 30 volte più frequenti in chi ha una funzione renale ridotta, anche senza sintomi (quindi in fase precocissima), rispetto a chi non ha questo problema”.

Si può risparmiare
La diagnosi precoce rappresenterebbe un vantaggio enorme per la salute di ciascuno di noi, ma anche un risparmio per il SSN. Ogni anno 9 mila nuovi pazienti arrivano alla dialisi, e ciascuno costa alla sanità pubblica oltre 50mila euro all’anno. Rinviare anche di un solo anno il ricorso alla dialisi, con diagnosi precise e trattamenti tempestivi, significa 450 milioni di euro di risparmio globale.

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